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Gioco di abilità

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GIOCO DI ABILITA'
di James D. Stein

Un gioco di abilità è quello in cui chi è bravo ha una speranza matematica positiva. E’ possibile giocare e vincere a blackjack in un casinò ed è possibile vincere a certi altri giochi, come poker e backgammon, grazie alla bravura. Molta gente scommette sulle partite di golf, che rientrano anch’esse in tale categoria. Quando ero più giovane ero un giocatore d’azzardo di discreto successo; mi limitavo però al poker, al backgammon e a contare le carte al blackjack, perché sentivo che la mia abilità nel calcolare le probabilità e valori attesi mi avrebbe permesso di vincere. Il più delle volte andava proprio così, non perché io fossi incredibilmente bravo, ma perché la maggior parte delle persone con cui giocavo era peggio di me.
 
Scoprii anche che era molto più semplice vincere a backgammon che a poker, per molte ragioni. Una è che il backgammon è un gioco in cui la psicologia conta poco, mentre tutti sanno che nel poker ha invece grande importanza, sia per bluffare sia per intuire cosa farà il vostro avversario. Cosa ancora più importante, però, è che a backgammon vince chi prede decisioni migliori di quelle dell’avversario.
 
Durante una serata di poker, potrà capitarvi di fare cinque o sei scelte cruciali che determinano se vincerete o perderete. Generalmente, queste decisioni fondamentali arrivano quando avete una buona mano, ce l’ha anche qualcun altro e viene puntata una somma spropositata rispetto a quella di routine. Su questo argomento sono stati scritti libri interi, ma i segreti più preziosi si imparano solo attraverso l’esperienza. E chi ha imparato di più sono spesso i vincitori dei tornei di poker multimilionari.
 
Se invece si gioca a backgammon per lo stesso numero di ore, probabilmente si è costretti a prendere centinaia di decisioni; e il risultato della serata dipenderà soprattutto dalla capacità di scegliere sempre meglio dell’avversario. Un bravo giocatore di backgammon vincerà contro un avversario debole molto più spesso di quanto non farebbe uno di poker. Inoltre, nel backgammon l’importanza della psicologia (un campo in cui me la cavo male) non si avvicina nemmeno lontanamente a quella che ha nel poker. Un anno in cui non riuscii a trovare lavoro come insegnante di matematica mi mantenni con il backgammon, e spesso i miei avversari facevano mosse così maldestre che per me era come tirare un sasso e vedere gli altri scommettere che sarebbe caduto verso l’alto.
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