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Filippo Vincesilao

ARCHIVIO & NEWS > Interviste
Caro Filippo,
 

la tua lunga militanza all’interno del Backgammon Point Torino e del CNB ti qualifica come referente del club stesso.
 
Solitamente faccio 15 domande inerenti alla persona intervistata, questa volta le dovrai dividerle con i maggiori esponenti del Backgammon Club Torino.
 

Iniziamo da te Filippo

 
1)      Il Backgammon Point è stato fondato tra il 1985/90, il più longevo con Venezia, i soci del club hanno sempre dimostrato un senso di appartenenza speciale, secondo te a cosa si deve questo spirito di appartenenza?
 
Il Point è stato fondato da un gruppo di amici appassionati di backgammon, il cui scopo era divertirsi e aumentare il parco giocatori a Torino negli anni ’90. Questo spirito amicale e di servizio si è sempre tramandato da un Presidente all’altro, ma soprattutto da un Consiglio all’altro. In realtà la figura del Presidente è sempre stata più una figura di rappresentanza, ma ogni decisione è sempre stata condivisa tra i consiglieri e tra i soci tutti.
 
Sicuramente aver istituito la formula della quota di iscrizione al Circolo che contempla la partecipazione gratuita alla cena sociale, rende tale momento un ulteriore atto di socializzazione.
 
Ma forse siamo solo stati fortunati a trovare sempre soci disponibili che non hanno mai posto la vittoria come obiettivo del gioco, quanto più la crescita nel gioco e il focus sociale, sia a livello locale che nazionale.
 
 
2)      Parliamo di te, come giocatore hai dimostrato di saperci fare, sicuramente tra gli aspiranti al titolo, hai però partecipato saltuariamente ai tornei di Campionato, hai qualche rammarico?
 
Gli ultimi anni sono stati piuttosto impegnativi dal punto di vista lavorativo e familiare, cosa che mi ha limitato nella possibilità di girare l’Italia per giocare. Sicuramente mi avrebbe fatto piacere poter essere maggiormente assiduo nelle partecipazioni, ma spero di poter tornare a lanciare dadi con maggiore frequenza, soprattutto per poter condividere nuovi momenti divertenti con tutti gli amici del CNB conosciuti in questi … oramai decenni 😊.
 
Per il rammarico non è uno stato d’animo che mi appartiene; quindi, l’obiettivo è guardare al futuro per poter essere più presente, guardando meno alle spalle.
 
 
3)      Sei stato consigliere CNB per alcuni anni, altri membri del Point lo sono stati, ora non più. Non ritieni che ciascun club dovrebbe essere rappresentato all’interno del consiglio CNB?
 
Assolutamente si, in una associazione come la nostra ben vengano soci disponibili ad impegnare del tempo al servizio dell’organizzazione come stanno già facendo in maniera eccellente gli attuali consiglieri. Forse l’unico dubbio riguarda la rappresentanza anche dei circoli più ridotti, che potrebbero aggregarsi, non tanto per il gioco, quanto per la rappresentanza all’interno del CNB.
 
 
4)      29° Città di Torino, sono certo ne andrete orgogliosi, è un bel traguardo, l’anno scorso è stato cancellato causa Covid, vogliamo prenderci una rivincita? Ci dai qualche anteprima del programma.
 
Certamente pronti!
 
Quest’anno è particolarmente favorevole la convenzione alberghiera.
 
Il programma segue la programmazione classica, escluso il double consulting per ovvi motivi di contatti e vicinanza. Prevede l'Open a eliminazione diretta ai 9 punti, con inizio già il venerdì con due turni pomeridiani, e due nel dopocena.
 
Inoltre, sono previsti eventi collaterali come lo speedgammon e altro per gli eliminati.
 
Orari consueti per i tornei principali al sabato e alla domenica.
 
 
5)      Aldo Fava ha rappresentato il Point all’interno del CNB ed è stato un promotore eccellente, lungimirante, Aldo già 20 anni avrebbe voluto lanciare la formula “Italo Svizzero” quando in tutto il circuito internazionale i tornei si svolgevano con la formula ad eliminazione diretta e Consolation. Conservo tutte le sue proiezioni, lo studio in relazione al numero di turni / giocatori e i benefici che ne avrebbe tratto il gioco.  Il Point gli dedica un torneo minore, a me piacerebbe gli si dedicasse il torneo maggiore, vogliamo sottoporlo al direttivo?
 
Aldo è stato un grandissimo appassionato sia del gioco, che delle formule di gioco, la sua idea era che queste dovessero fare in modo da riuscire a selezionare il giocatore migliore nel tempo ristretto di svolgimento di un torneo. Questo lo ha portato a sperimentare formule di gioco non consuete fin dai primi anni di frequentazione del Point, un vero incubo per l’allora Presidente Spadavecchia.
 
L' intitolazione dell’Open ad Aldo Fava era già prevista nelle ultime edizioni disputate, il torneo maggiore non ha mai avuto, anche in altre sedi CNB, una dedica particolare. Certamente siamo d’accordo affinché il CNB lo ricordi dedicandogli un evento importante, degno dell’impegno che ha profuso per la crescita della nostra associazione, se siamo in tempo a cambiare la brochure, lo approviamo di cuore
 
 
6)      Prima di passare a domande che riguardano altri soci, riusciresti per sommi capi fare una cronistoria del Point e del torneo che lo rappresenta?
 
Il Point nasce formalmente nel 1990 per opera di Roberto Spadavecchia in una frazione di un paese della cintura torinese e per i primi anni l’attività più importante è stata quella di farsi spazio e di attirare nuovi e sempre più numerosi adepti. Quando, tre anni dopo, l’attività agonistica e la partecipazione dei soci si sono stabilizzate, nasce l’idea di organizzare un torneo a carattere nazionale: il “Città di Torino”.
 
Da allora ci sono stati molto alti e bassi nell’organizzazione e nella frequentazione, ma la fiamma è sempre rimasta viva anche grazie alla dedizione ed alla passione dei vari Presidenti che si sono succeduti alla sua guida primi fra tutti il fondatore Roberto Spadavecchia e Aldo Fava suo degno successore, ma non ultimo il sempre costante impegno degli appartenenti il Consiglio Direttivo. Nella sua vita il Point ha visto tante cose: l’aumento improvviso del numero dei soci ma anche riduzioni dovute a scissioni, abbandoni, cambi di vertice, fusioni con i fuoriusciti, competizione con altre realtà torinesi e ultimamente anche le problematiche legate al Covid 19. Da quando ha assunto una consistenza numerica di soci sufficiente e un livello di gioco adeguato, il Point si è sempre distinto nello scenario nazionale per i suoi ottimi giocatori e anche i suoi dirigenti che, a volte, si sono mossi anche in modo ostinato e contrario rispetto agli altri circoli, ma sempre rispettosi delle altre realtà e dei loro modi di intendere il backgammon.
 
 
7)      Se parliamo di passione si prende la scena Daniel Tudose, romeno di nascita e di fatto ma per tutti noi con il doppio passaporto perché lo consideriamo italiano. Al recente Campionato Mondiale a squadre si è aggiudicato il titolo, un fatto straordinario, indelebile, che farà parte della sua identità di giocatore.  Caro Daniel, come ci si sente dopo aver vinto il titolo? Quando ti siedi al tavolo, ti senti più forte? Più responsabilizzato?  Mi dicono che a torneo concluso avete festeggiato, qualche particolare ce lo racconti?  
 
Mi sembra di vivere un sogno, sono state delle emozioni indescrivibili ed è quello che auguro a tutte le persone per bene.
 
Quando mi siedo a tavola ogni tanto mi incazzo con i dadi, dopo mi ricordo che il backgammon mi ha dato tantissimo e provo sempre a essere più responsabile più comprensivo e meno nervoso nei momenti difficili della partita. Per quanto riguarda la festa e tutti i momenti vissuti insieme vi posso dire che è stata una fratellanza mai vista e che continua ancora e continuerà per sempre (tra di noi quelli del DREAM TEAM ci chiamiamo FRATELLI).
 
L'ultima cosa che mi permetto di consigliare a tutti i capitani e selezionatori di squadre è la scelta del nostro capitano Sergiu Malis  "nessuno sta fuori più di un turno"
 
 
8)      La squadra romena è stata una sorpresa per tutti, forte lo sapevamo ma non così brava. Secondo te, come dovrebbe essere condotta la preparazione ad una gara così importante?
 
Personalmente credo che si dovrebbero riconoscere i meriti sportivi sia i titoli BMAB per il Pr, MA DI PIU SE NON ALMENO UGUALE le vittorie sul campo (una squadra nazionale rappresentativa di un paese secondo me non può non tenere conto almeno del campione e vicecampione nazionale live).
 
 
9)      Dario Bertola, finalmente posso farti questa domanda, sappiamo che tra te e Tudose c’è sempre stato un patto di condivisione, simpaticamente, tra i due chi ne ha tratto maggiori benefici?
 
Credo che dal punto di vista economico io abbia apportato di più alla società (le malelingue del Point accusavano Daniel di prosperare alle spalle di un pensionato), ma per il mio sentire la società mi ha molte volte portato fortuna (almeno in un certo periodo) permettendomi di raggiungere risultati (finali e una vittoria) superiori ai miei meriti.
 
 
10)   Ti sei avvicinato al BG in età matura, ci racconti il tuo percorso, ti ricordo intermediate ma in breve sei arrivato ad aspirante al titolo di Campiona Italiano.
 
Ho giocato a Bridge per 30 anni, verso i 40 ho imparato un po' di backgammon da un ebreo proveniente dall' Egitto, ho giocato solo in casa con amici e parenti (un backgammon "old stile"). Raggiunta la pensione ho cercato un circolo per giocare e ho incontrato Fava e gli altri amici. Subito dopo ho avuto l'occasione di partecipare al torneo di Jesolo e sono stato fulminato. Ha contribuito anche la fortuna del principiante, ho vinto le prime cinque partite disputate e mi sono piazzato terzo. Ho quindi giocato gli altri tornei dell'anno, ho avuto fortuna e sono diventato campione italiano Intermediate. L' anno successivo mi sono sentito in dovere di giocare nella categoria superiore, consapevole (solo in parte) del divario tecnico che mi distanziava dalla maggior parte dei giocatori. Ho però avuto il desiderio di studiare (ahimè troppo poco), in seguito mi sono fatto aiutare dalle lezioni di un supercampione che ha insegnato tanto a tanti. Purtroppo, non è nella mia natura spingere l'impegno oltre un certo limite, attualmente mi accontento di quel poco che riesco a fare.
 
 
11)   Bruno Fanan, giocatore nell’ombra, arrivi ai tornei inaspettatamente e mediamente vai a premio. Ci si aspetterebbe una continuità di partecipazione, non ti sarebbe difficile rientrare dei costi e arrivare facilmente ai play off. Tutto ciò non accade, ce lo spieghi?
 
Purtroppo, lavoro molto e la sera recupero le forze quindi non riesco ad essere presente, nei weekend sono di media più libero e disponibile per giocare. Quindi a livello nazionale conto di riprendere a mano a mano più partecipazioni.
 
 
12)   Dario Di Nicola, una reale promessa del BG italiano, nel 2019 ha vinto al Point la stagione regolare, il Campionato sociale e il Campionato Torinese.  All’ultimo torneo di Mestre era presente ma non partecipò, mi arrivò un messaggio in cui si scusava ma gli era giunta la notizia di una prossima paternità. Comprensibilmente il suo grado di attenzione verso il gioco si era azzerato.  
 
Caro Dario a distanza di tempo ci vuoi raccontare il prosieguo di questa storia?
 
Faccio il papà e ho un nuovo lavoro che mi impegna molto, non ho abbandonato per sempre ma tornerò spero presto
 
 
13)   Filippo, una info di grande importanza, nei tornei si usa dare tutte le informazioni riguardanti la gara, vorremmo far conoscere agli accompagnatori cosa s’ha in una città splendida come Torino.
 
Penso che oramai tutti abbiano capito che Torino non è più solo nota al mondo come la città dell’automobile italiana.
 
Dobbiamo ricordare come Torino sia stata Città Reale costruita secondo i dettami delle Cité Royale francesi, oltre al Palazzo Reale nel centro di Torino è circondata dalla cintura delle Residenze Sabaude nei pressi di Torino. Le piazze del centro hanno una composizione scenografica studiata per esaltare la figura del Sovrano posto al centro della piazza e circondato da palazzi con un disegno architettonico unitario.
 
Inoltre, sempre nel centro di Torino, troviamo il Museo Egizio che vanta una collezione di reperti seconda al mondo solo al Museo Egizio del Cairo.
 
Essendo stata anche la prima Capitale d’Italia da visitare la sede del Parlamento Sabaudo.
 
Torino è stata anche una città fervente nel periodo rinascimentale testimoniato dal Museo del Risorgimento.
 
Per gli amanti dell’arte non mancano il Museo d’Arte Contemporanea, oltre la Fondazione Sandretto che sostiene giovani artisti italiani e stranieri dell’arte contemporanea.
 
Per chi desidera anche segni artistici non consueti, da non perdere il MAO Museo d’Arte Orientale.
 
Rimanendo alla memoria dell’automobile a Torino da vedere il Museo dell’Automobile.
 
Una passeggiata sotto i portici di Torino permette di percorrere tutto il centro storico senza preoccuparsi dal sole cocente o dalla pioggia, e senza passare davanti allo stesso negozio.
 
Da non perdere un “Bicerin” o un “Punt e mes” nei locali storici Al Bicerin caffetteria di metà del ‘700 in piazza della Consolata, o al Caffè Torino in piazza San Carlo, o da Baratti e Milano in piazza Castello.
 
14)   Filippo, da direttore a direttore 😊quali sono gli aspetti che a tuo parere si potrebbero migliorare in un torneo?
 
Si potrebbe migliorare la puntualità negli incontri e il rispetto delle assegnazioni dei penalty points
 
Massima attenzione al rispetto degli orari, nei limiti del possibile. Evitare troppe sovrapposizioni di tornei diversi.
 
 
15)   Abbiamo cercato più volte di lanciare il campionato tra club, l’idea mi sembra buona, che ne pensi o che ne pensa il Point?
 
L' idea è buona, anche se mi sembra somigli alla Coppa Italia. Farla online elimina il problema del tempo per l'organizzazione, ma live a me piace di più. Rimane solo da capire come organizzarla, se a latere dei vari tornei Cnb o trovare delle finestre, come, si trovano per i Tornei BMAB
 
Mi piace, con andata e ritorno, niente online ma di persona con trasferte negli altri club, si può prendere a modello il campionato per società sportive che fanno nel Bridge, dove hanno anche la divisione per Serie (Serie A, B, C) e all’interno della serie c’è la divisione per zona per fare i gironi zonali (per non fare trasferte da Udine a Cagliari) e poi la fase finale per il titolo di campione italiano. Mi sembra che purtroppo i circoli attivi siano assai pochi.
 
 
Ti ringrazio Filippo, anzi, ringrazio l'intero Club che in tutti questi anni ha espresso interesse e militanza partecipativa.

Alfonso
 
 
 
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