dopo un 66 iniziale
Match pari, ultimo game. L'avversario inizia lanciando 6/6 ed occupa le posizioni 7 e 18.
E' giusto tentare da subito la partita in back?
Risponde Carlo Melzi
Bisogna capire che il backgammon è un gioco diverso dagli scacchi. Mentre negli scacchi si può concepire e impostare una strategia con 10 mosse di anticipo, il backgammon non funziona così. Siccome le mosse possibili dipendono dai tiri di dadi successivi, che sono ovviamente ignoti, non è quasi mai possibile decidere quale strategia adottare nel lungo termine.
D'altro canto, dopo un 66 iniziale avversario impostare un backgame e' difficilissimo. Un backgame efficace infatti richiede enormi tempi, cioè uno svantaggio in corsa enorme. Tale svantaggio in corsa può di solito essere ottenuto soltanto quando molte delle nostre pedine vengono mangiate nella nostra tavola interna. Purtroppo, dopo un 66 iniziale dell'avversario lui non ha più i runner nella nostra tavola interna, e di conseguenza non e' facile immaginare scenari con tanti scambi di mangiate.
Di conseguenza, nel backgammon le decisioni sono quasi sempre relative alla mossa stessa. Il gioco non ci da la possibilità di decidere, per esempio, se questa tale partita la giocheremo in blitz oppure in back PRIMA di tirare i dadi.
Tale scelta viene fatta mossa per mossa e solo IN SEGUITO al lancio dei dadi... per esempio, dopo aver tirato un 55 nelle prime fasi, spesso possiamo decidere per la giocata tattica, e blizzare sulle punte 1 e 3, o per quella posizionale, muovendo dal mid-point.
Ritengo di conseguenza che sarebbe sbagliato decidere di giocare un backgame sempre e comunque, indipendentemente dal lancio dei dadi.
E' ovvio però che la linea base di ogni strategia che imposteremo sarà, almeno finché resteremo indietro in corsa, quella di massimizzare il contatto. Di conseguenza bisogna slottare più aggressivamente, cercare di restare indietro coi runner, ed essere disposti a venire mangiati per cercare di costruire qualcosa.